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L'attenzione alla tradizione, l’orientamento all’innovazione attraverso la sperimentazione in campo agronomico ed enologico e la conoscenza del territorio, fanno da guida al lavoro di ogni giorno dell’azienda vitivinicola Arnaldo Caprai.
Produrre vino in modo unico e irripetibile. È questa la missione dei fratelli Filippo e Ettore Finetto fondatori di Garbole. Una filosofia indipendente è quella che sta dietro questa azienda vitivinicola che ha iniziato la sua avventura nel 1994 e continua oggi, con quella tensione e passione del primo giorno, a voler continuare a migliorarsi sempre per riuscire ad ottenere vini rossi pregiati.
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Con sede nella provincia di Perugia, e più precisamente nel cuore del comune di Montefalco, l’azienda ha origine nel 1971 quando il suo fondatore, l’imprenditore tessile Arnaldo Caprai decide di inseguire il suo sogno: produrre vino. Nel 1988 le redini dell’azienda passano nelle mani del figlio di Arnaldo, Marco, che, con passione e dedizione, dà la spinta per l’affermazione definitiva dei suoi prodotti nel panorama vinicolo.

Il Sagrantino di Montefalco: il vino speciale di Caprai
È nel 1993, che la selezione del Sagrantino di Montefalco (che celebra il venticinquennale dell’azienda) definisce Marco Caprai di prepotenza grande produttore di vino italiano. Oggi, a oltre quarant’anni dalla sua fondazione, l’azienda ha fatto passi da gigante sia in termini di sperimentazione e ricerca, che in campo agronomico ed enologico riuscendo però a mantenere sempre intatta la sua identità e i suoi principi guida: tradizione, innovazione e territorio.
Bere un vino Arnaldo Caprai significa bere la passione e la professionalità degli esperti del settore vitivinicolo che con sapiente maestria curano ogni fase di produzione di bottiglie ricercate e apprezzate tanto in Italia quanto all’estero.
Dal Sagrantino al Rosso di Montefalco, i vini della cantina umbra regalano un trionfo di emozioni sensoriali a 360 gradi: tanto all’olfatto quanto al gusto i vini Caprai si contraddistinguono per struttura e personalità. Dal sapore intenso ma equilibrato e con le loro note inconfondibili, sono bottiglie in grado di estasiare sempre anche i palati più selettivi.
I vini Arnaldo Caprai: una vera esperienza sensoriale
Le caratteristiche principali Sagrantino di Montefalco, ad esempio, sono, oltre al colore rosso rubino, il gusto morbido e vellutato abbinato alle note di spezie e frutta matura. Se quest’ultimo è ideale da sorseggiare in compagnia di formaggi e carni rosse, un’altra perla dell’azienda vinicola è perfetta anche come vino da meditazione: il Passito Sagrantino di Montefalco, veramente speciale con il suo retrogusto di frutta secca e agrumi.
Degustare opere del genere regala emozioni e sensazioni indimenticabili, degne delle migliori etichette internazionali.
Garbole, il cui nome è quello della località veronese nel comune di Tregnago, nella valle di Illasi, tra Soave e la Valpolicella, è dove hanno sede i vigneti e la cantina.
I fratelli Finetto si definiscono “autodidatti, innovatori e fuori dagli schemi” e, negli anni, stanno portando avanti con passione e determinazione il loro progetto, chiaro e ben definito: quello di produrre vini con un’identità ben precisa che rispecchi quelli che sono i punti cardinali della loro Garbole Philosophy: “Solo natura e lavoro dell’uomo all’interno della bottiglia: e persone prima del vino, il valore prima del prezzo, il vino prima dell’etichetta”. Ed è in questa filosofia che si calano alla perfezione i vini made in Garbole: l’Heletto Rosso Veneto I.G.T., vitalità e passione, spavalderia e riflessione; l’Hatteso Amarone della Valpolicella Riserva D.O.C., equilibrio tra forza e morbidezza; l’HESTREMO Recioto della Valpolicella D.O.C., “legame tra passato e presente, ci ricorda chi siamo e da dove veniamo. Rievoca ricordi, pensieri ed emozioni che albergano nella nostra parte più ancestrale” e infine, l’ultimo arrivato di casa Garbole l’Hurlo edizione limitata e in vendita solo su prenotazione, “un soffio di spirito che si esprime nella materia che è in grado di raggiungere la parte più intima dell’emotività”.